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Solo con il contributo degli inquilini è possibile monitorare situazioni anomale

E’ di alcuni giorni fa la notizia che in un appartamento in via Rasmo erano penetrate abusivamente delle persone, creando una situazione di disagio.

Questo fatto ci offre l’occasione da un lato di chiarire la situazione e dall’altro di fare appello a tutti gli inquilini di voler segnalare tempestivamente all’Ipes tutte le situazioni che presentano delle criticità per poter intervenire prontamente. L’Istituto, dovendo provvedere al buon funzionamento di 13.400 alloggi, non è in grado di monitorare ogni singola realtà, senza il contributo dei fiduciari, caposcala e delle persone che abitano negli stabili IPES.

Per quanto riguarda nello specifico l’appartamento in via Rasmo, l’istituto non aveva avuto alcuna informazione né da parte del caposcala né da parte degli inquilini dello stabile del bivacco all’interno dell’appartamento in questione. Appartamento che oltretutto non è stato certamente dimenticato, in quanto l’Ipes è in attesa che venga risolta la questione dell’eredità, poiché per rendere libero l’appartamento per una nuova consegna l’Istituto deve ricevere la rinuncia da parte degli eredi.  In questo caso, dopo il decesso dell’inquilino nell’aprile dello scorso anno, non essendo stato contattato da nessun parente, l’Ipes si è subito attivato presso gli uffici competenti, ma la documentazione presente non ha permesso di risalire agli eredi. In seguito una parente ha comunicato che il signore deceduto aveva quattro figli che avrebbero rinunciato all’eredità e che avrebbero fatto pervenire la rinuncia, cosa poi fatta solo da due di loro, mentre a tutt’oggi due mancano ancora, situazione che rende arduo all’Istituto di procedere allo sgombero.